Luisa Sanfelice e la Repubblica Napoletana

Luisa Sanfelice

La repubblica napoletana

Nel 1799 Napoli per sei mesi fu una repubblica. Una repubblica nata sulla scia della rivoluzione francese ma con scarso successo. Molti furono i protagonisti di questa breve parentesi storica, oggi voglio parlarvi di una di loro: Luisa Sanfelice.

Cerchiamo di capire prima di tutto cosa accadde nel 1799 e come mai la repubblica fallì nel suo intento. Nel gennaio di quell’anno un gruppo di intellettuali giacobini riuscì a prendere il potere col supporto dei francesi. Re Ferdinando IV (poi divenuto Ferdinando I delle due Sicilie) fu costretto a fuggire in Sicilia.

Il popolo, quello vessato e condannato da aristocratici e sovrano alla miseria, per non si sa bene quale motivo, continuava ad essere legato al re. Questo attaccamento al vecchio sovrano avrebbe potuto essere scardinato se i giacobini fossero stati più chiari. In che senso? Nel senso che non riuscivano a farsi capire. Parlavano “complicato” e così la gente comune non riusciva a comprendere i loro ideali nè tantomeno a sostenerli.

Luisa Sanfelice

Luisa Sanfelice è uno di quei personaggi così famosi che tutti credono di conoscerla pur non sapendo molto di lei. Considerata una delle eroine della Repubblica Napoletana fu in realtà vittima inconsapevole delle sue azioni sconsiderate.

Nata nel 1764 a Napoli si dimostrò abbastanza presto una ragazza immatura. A diciassette anni sposò un cugino di secondo grado suo coetaneo, tale Andrea Sanfelice, dal quale ebbe diversi figli ma che non riuscì a migliorarla essendo anche lui un irresponsabile. I due vissero un amore passionale eppure la loro unione non poté dirsi felice.

Totalmente incapaci di gestire le proprie finanze i due si videro imporre dal re di Napoli un controllore dei conti. Essere sottoposti alla tutela di qualcuno pur essendo sposati e con figli avrebbe mortificato chiunque ma non Luisa e Andrea che continuarono a vivere la loro vita soddisfacendo ogni loro desiderio. A un certo punto il matrimonio fallì e Luisa cominciò a frequentare altri uomini.

La fine della Repubblica e la morte

Nel 1799, quando ebbe inizio la rivolta che portò alla nascita della Repubblica Napoletana, Luisa era coinvolta in una relazione con ben due uomini. Uno dei due era Gerardo Baccher, un realista, quindi intento a sostenere il rientro dei Borbone in città; l’altro era Ferdinando Ferri, un rivoluzionario. Baccher e altri realisti stavano organizzando una congiura per far cadere la repubblica napoletana quando avvenne l’irreparabile.

Nel tentativo di salvare la donna amata, Baccher decise di consegnare a Luisa un lasciapassare ma fu anche costretto a rivelarle i suoi piani. Luisa, venuta a conoscenza della congiura, non denunciò Baccher ma andò da Ferri, del quale era innamorata, e gli donò il lasciapassare per salvarlo. Ferri ovviemente venne a sapere della congiura e avvisò i suoi. I Baccher furono presi e uccisi pochi giorni prima dell’arrivo dei realisti a Napoli.

Quando i Borbone riuscino a riprendersi la città di Napoli, Luisa, considerata un’eroina dai rivoluzionari per aver sventato la congiura dei Baccher, fu messa in prigione. Non ci volle molto a capire che la poveretta era stata protagonista involontaria di un capitolo importantissimo della storia della Repubblica Napoletana e così in molti si impegnarono per salvarla per l’ennesima volta da sé stessa. Ma fu tutto inutile stavolta.

Un medico compiacente dichiarò che Luisa era incinta e che quindi non poteva essere giustiziata stando alle leggi del regno, almeno fino alla nasita del bambino. Il tempo però passava e nessun bambino veniva alla luce. Fu così che si scoprì l’inganno e Luisa fu uccisa.

Al medico che aveva giurato il falso per salvarla il giudice inquisitore chiese perché avesse mentito: “sentite consigliere, se c’è persona che meriti la forca quella siete voi. Eppure, vedete, se voi foste condannato a morire e diceste di essere gravido, io l’attesterei!”

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Luisa Sanfelice e la Repubblica Napoletana
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Luisa Sanfelice, è nota come una delle eroine della Repubblica Napoletana del 1799. Ma lo fu davvero oppure fu solo una vittima inconsapevole?
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